A pochi mesi di distanza dall’uscita dell’articolo di Bar-Siman-Tov “Semiprocedural Jucial Review” che teorizza lo sviluppo e la diffusione di una nuova e autonoma tecnica di sindacato giurisdizionale per controllare la legittimità delle misure regolatorie definita come “Semiprocedural”, l’Autore pubblica questo interessante articolo che rappresenta un ideale proseguimento della riflessione avviata da Bar-Siman-Tov.
In una prospettiva, definita di critica costruttiva, l’Autore ricostruisce la teoria sulla Semiprocedural Review (SPR) e il contesto all’interno del quale essa si sviluppa al fine di delineare e dimostrare la propria tesi; secondo l’Autore il fenomeno indagato da Bar-Simon-Tov non sarebbe riconducibile ad una nuova forma di sindacato adottato dal giudice, bensì rappresenterebbe il naturale adeguamento del tradizionale controllo sulla conformità sostanziale rispetto ad un nuovo ambito di analisi ossia le tecniche di razionalizzazione delle decisioni pubbliche.
Per argomentare la propria tesi, l’Autore sviluppa l’articolo rispondendo a quattro domande fondamentali: 1) il modello SPR rappresenta un nuovo e autonomo modello di sindacato giurisdizionale?; 2) questo tipo di controllo è desiderabile?; 3) qual è il rapporto che esiste tra il modello SPR e le altre tecniche di sindacato giurisdizionale?; 4) quali sono le principali conseguenze che derivano dallo sviluppo di questo tecnica di sindacato?
Per rispondere a queste domande, l’Autore ricostruisce innanzitutto il modello SPR. Si tratta di un fenomeno che sta caratterizzando il sindacato di legittimità costituzionale in diversi ordinamenti giuridici e che consiste nella progressiva contaminazione del controllo sulla conformità sostanziale con aspetti di tipo procedurale. In particolare, il giudice integra la propria analisi facendo sempre più riferimento ad atti o informazioni che attengono al procedimento di adozione della misura contestata ovvero alla qualità del procedimento stesso. Questo fenomeno, chiarisce l’Autore, non rappresenta come sostenuto da Bar-Simon-Tov, un nuovo modello di scrutinio giurisdizionale che si aggiunge a quello sulla conformità sostanziale o procedurale. Esso, al contrario, rappresenta una sorta di “riflesso necessario” che consente al giudice di adeguarsi alla modalità di formazione delle decisioni sempre più razionali ed evidence-based.
Ad avviso dell’Autore, dunque, quello che caratterizza il nuovo tipo di judicial review non è la componente procedurale (o semiprocedurale) del sindacato del giudice, quanto piuttosto l’uso delle informazioni raccolte durante il procedimento decisionale che diventano strumentali alla verifica dell’adeguatezza e della qualità del procedimento stesso e del suo risultato.
Questo tratto che caratterizza il sindacato giurisdizionale e definito come “evidenced-based judicial reflex” oltre a rappresentare il risultato naturale del cambiamento avvenuto nel procedimento decisionale, è anche auspicabile. Ad avviso dell’Autore, infatti, l’utilizzo del giudice degli strumenti di better regulation quali parametro di legittimità delle misure regolatorie, dovrebbe incentivare il policymaker ad adottare questi strumenti in maniera sempre più efficace e trasparente.
Le conseguenze che derivano dallo sviluppo di questa nuova tendenza del sindacato giurisdizionale non sono attualmente pienamente percepibili. Ad avviso dell’Autore il fenomeno, non ancora riconducibile all’interno di una classificazione unica ed univoca, mostra diversi spunti di riflessione che potrebbero, e dovrebbero, essere ulteriormente approfonditi dagli studiosi.
Recensione a cura di Mariangela Benedetti
A. Alemanno, The Emergence of the Evidence-based Judicial Reflex: A response to Bar-Siman-Tov’s Semiprocedural Review, in The Theory and Practice of Legislation, vol. 1, n. 2, 2013
Credits immagine: Procsilas Moscas – CC BY 2.0