Mattia Guidi, Explaining the Independence of National Competition Agencies in the European Union

Nota sull’articolo di Mattia Guidi (2014) Delegation and Varieties of Capitalism: Explaining the Independence of National Competition Agencies in the European Union”, Comparative European Politics12(3), 343–65. 

di Mattia Guidi

L’articolo ha come oggetto di studio l’indipendenza formale delle autorità di tutela della concorrenza degli stati membri dell’Unione Europea, e nasce dall’esigenza di spiegare come mai, pur essendoci un comune regime europeo di tutela della concorrenza, gli stati membri differiscano così tanto nell’autonomia concessa alle autorità antitrust. Se si cerca di spiegare l’indipendenza in riferimento alle loro funzioni, è difficile capire perché autorità con funzioni molto simili (in certi casi identiche) differiscano così tanto in merito all’indipendenza dal governo e dal parlamento: funzioni simili dovrebbero implicare gradi d’indipendenza simili. Allo stesso modo, se si vogliono spiegare le differenze con l’importanza attribuita alla tutela della concorrenza nei vari paesi, è difficile capire perché la Germania, primo paese europeo a dotarsi di un regime antitrust, abbia un’autorità che è fra le meno indipendenti del continente, mentre paesi tradizionalmente considerati privi di una forte cultura della concorrenza, come Italia e Francia, abbiano le autorità più indipendenti.

Partendo da quest’evidenza apparentemente controintuitiva, l’articolo propone una spiegazione originale delle ragioni dell’autonomia di queste agenzie dal potere politico. L’ipotesi avanzata si basa sulla letteratura che studia le cosiddette «varietà di capitalismo». Secondo questa letteratura, non esiste un unico modello di economia di mercato, ma diversi. In particolare, le economie possono basarsi o unicamente su meccanismi di libero mercato (le cosiddette «economie di mercato liberali», ad esempio il Regno Unito), oppure su forme di stretta coordinazione fra imprese, sindacati, sistema bancario (le cosiddette «economie di mercato coordinate», come la Germania). La letteratura più recente ha messo in luce come entrambi questi modelli siano in grado di produrre, nel lungo periodo, tassi di sviluppo e crescita economica più alti dei paesi che non si conformano a nessuno due modelli (spesso etichettate come «economie di mercato miste»). L’articolo quindi ipotizza, in linea con le teorie che interpretano l’indipendenza dei regolatori come un «capitale di credibilità» che viene utilizzato quando la credibilità del sistema politico è scarsa, che l’autonomia delle autorità antitrust in Europa dipenda dal grado di coerenza e funzionalità del sistema economico nazionale. Laddove i sistemi economici producono un’allocazione efficiente dei fattori e tassi di crescita soddisfacenti, non ci sarebbe necessità di rendere le agenzie antitrust particolarmente indipendenti dal potere politico; viceversa, dove il sistema politico ed economico sono percepiti come strutturalmente inefficienti, i politici userebbero l’indipendenza per compensare, almeno parzialmente, questa percezione.

I risultati dell’analisi empirica sembrano confermare questa ipotesi. Utilizzando come indicatore di coordinazione economica la proporzione di salariati che lavorano in imprese membre di associazioni di categoria, si dimostra che l’indipendenza delle autorità antitrust è più alta nei casi intermedi che in quelli estremi. Inoltre, è anche confermato l’impatto positivo sull’indipendenza dell’incertezza politica, in linea con la letteratura sull’autonomia dei regolatori. Altri fattori che hanno un effetto sull’indipendenza sono il tempo in cui un dato paese è stato membro dell’Unione Europea (maggiore la durata, maggiore l’indipendenza) e l’anno di creazione dell’autorità (più recente la creazione, maggiore l’indipendenza). Entrambi questi effetti si spiegano con la sempre maggiore legittimazione di cui le agenzie indipendenti hanno goduto nel corso degli ultimi tre decenni.

In conclusione, questo articolo mostra come la concessione di indipendenza alle autorità antitrust sia un modo, per i politici, di compensare un sistema economico (e politico) percepito come inefficiente, o comunque non favorevole agli investimenti. Resta da appurare se, e in che misura, le autorità siano uno strumento efficace allo scopo; se abbiano cioè un impatto sulle percezioni e i comportamenti degli investitori, in particolar modo quelli esteri.

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Mattia Guidi is Post-doctoral Fellow at LUISS Guido Carli

Department of Political Science
LUISS School of Government

About Carolina Raiola

Carolina Raiola è responsabile della comunicazione dell’Osservatorio AIR. E’ esperto della Delivery Unit nazionale del Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, per le attività di comunicazione e consultazione pubblica nell’attuazione della riforma della PA. Per l’Osservatorio fa ricerca sulla consultazione pubblica.