
Photo credits: Bob Mical (CC BY-NC 2.0)
La Conferenza Amministrativa degli Stati Uniti (ACUS) ha adottato di recente una raccomandazione sull’utilizzo, da parte delle agenzie federali, dei database contenenti i reclami dei consumatori. Per la precisione, l’ACUS ritiene che le agenzie federali che rendono disponibili al pubblico i dati sui reclami contenuti nei rispettivi database dovrebbero mettere a punto e rendere pubblici, preventivamente, gli indirizzi e i criteri che regolano la diffusione dei dati in questione.
Gli indirizzi stabiliti dall’ACUS sono essenzialmente tre: a) fornire notizie sulla fonte e sui limiti delle informazioni, precisando se queste ultime sono state verificate dall’Agenzia federale e quali sono state le modalità per effettuare tali verifiche; b) stabilire i limiti di acquisizione dei dati da parte del pubblico e la risposta, se possibile, a richieste di modifiche o integrazioni; c) tutelare la privacy dei soggetti coinvolti.
La scelta di intervenire sull’utilizzo di questi strumenti si giustifica con la crescita dell’utilizzo delle banche dati telematiche, secondo quanto documentato dall’Ufficio esecutivo del Consiglio Nazionale di Innovazione del Presidente (Report of the Task force on smart disclosure 15, 30 maggio 2013). Le agenzie federali, inoltre, puntano a sviluppare le migliori pratiche per l’utilizzo di tali strumenti.
Infine, appaiono significative due considerazioni. L’ACUS precisa che le agenzie devono avere la flessibilità necessaria per fornire informazioni al pubblico e, così, facilitare la partecipazione dei cittadini alle decisioni. Tuttavia, non può essere trascurata l’importanza della conoscenza da parte del pubblico dei limiti delle informazioni diffuse.
Si deve ricordare che la mission dell’ACUS è proprio quella di promuovere il miglioramento della efficienza, adeguatezza e correttezza delle procedure con cui le agenzie federali realizzano i programmi e svolgono le funzioni governative di cui sono titolari. La raccomandazione ACUS 10/2016 si è resa necessaria in quanto alcune agenzie federali hanno istituito registri e archivi telematici contenenti dati sui reclami dei consumatori. In altri termini, attraverso questi strumenti sono conoscibili anche informazioni concernenti i prodotti e i servizi offerti da soggetti privati. Tale pratica è senza dubbio favorita dalla tecnologia e dalla innovazione dei sistemi di archiviazione, vista la diffusione delle banche dati online consultabili per set di dati, solitamente scaricabili, nonché contenenti denunce o dati aggregati sui reclami. Un esempio è costituito dalla banca dati della Consumer Product Safety Commission che contiene rapporti sugli incidenti derivanti dall’utilizzo dei prodotti di consumo (“Saferproducts.gov”).
La raccomandazione dell’ACUS è orientata ad accrescere l’efficienza delle agenzie federali senza perdere di vista la ponderazione degli interessi coinvolti. In definitiva, da una parte, l’ausilio di sistemi tecnologici per la diffusione e la conoscenza di dati e informazioni consente la partecipazione informata dei cittadini al processo decisionale; d’altra parte, è doveroso che tali attività siano delimitate con riferimento all’utilizzo e alla divulgazione dei dati stessi.
(Miriam Giorgio)