Rassegna trimestrale n. VIII-2 - Aprile 2017

Introduzione al n. VIII-2

di Alessandro Natalini e Giulio Vesperini

Il Presidente Donald Trump a ridosso del suo insediamento alla Casa Bianca ha adottato due Executive Orders che imprimono una svolta alle finalità e alla governance della better regulation negli Stati Uniti. Francesco Sarpi, nel suo commento, mette in evidenza due aspetti. Da un lato, essi rappresentano un rilancio della politica di de-regolamentazione in quanto impongono una soglia ai nuovi costi totali imposti della regolazione (prevedendo che per il 2017 sia pari a zero) e introducono un meccanismo del tipo one-in-two-out in base al quale, cioè, l’adozione di ogni nuova disposizione - tranne quelle in materia di difesa, sicurezza nazionale e affari esteri - deve comportare l’abrogazione di almeno altre due già in essere. Da un altro lato, ridisegnano la governance attraverso la costituzione del Regulatory Reform Officer (RRO), un funzionario nominato dal capo di ciascuna agenzia federale che dovrà assicurare l’attuazione degli indirizzi del Presidente. Gli RRO dovranno, in particolare, coordinare le Regulatory Reform Task Forces (RRTF), nuovi uffici che hanno il compito di valutare le norme in vigore per individuare quelle da abrogare. Questi provvedimenti sembrano aprire una stagione, come rileva Sarpi, in cui la ponderazione dei costi e dei benefici della regolazione cede il passo ad una politica unilaterale di tagli degli oneri per le imprese anche a discapito della protezione di interessi collettivi come quelli collegati alla salute, all’ambiente o alla protezione sociale.

Micaela Venticinque analizza un documento di consultazione, corredato anche da una AIR preliminare, recentemente pubblicato dall’IVASS in materia di governo e controllo del prodotto (POG) da parte delle imprese di assicurazione e dei distributori di prodotti assicurativi. L’elaborazione e la analisi delle differenti opzioni di regolazione sono state basate su una consultazione preventiva di alcuni operatori del settore e delle principali associazioni di categoria rappresentative sia delle imprese sia degli intermediari. La valutazione delle opzioni alternative è stata condotta su base meramente qualitativa. Nei fatti manca un riferimento all’esame degli eventuali fallimenti del mercato o della regolazione nel settore su cui l’IVASS ha deciso di intervenire, nonché la valutazione dei costi e dei benefici delle diverse opzioni prospettate.

Il Consiglio di Stato, nei pareri sugli atti normativi del governo, continua a muovere rilievi al modo in cui sono state realizzate le AIR che li accompagnano. Giulia Dimitrio prende in esame due di questi pareri aventi ad oggetto schemi di regolamento presentati, rispettivamente, dal Ministero dell’ambiente e dal Ministero della salute. In entrambi i casi il Consiglio di Stato ha verificato non solo la semplice presenza delle relazioni AIR, ma la loro sostanziale adeguatezza censurando i casi in cui la scelta regolatoria non ha effettivamente poggiato su dati empirici. Al fine di porre rimedio alle carenze delle analisi di impatto realizzate ha anche ribadito la necessità che le amministrazioni debbano ripetere, almeno parzialmente, il processo di produzione della norma e non possono limitarsi ad operare una mera integrazione a posteriori delle giustificazioni della scelta regolatoria già adottata.

La Rassegna prosegue con l’analisi di due recenti documenti pubblicati dall’OCSE. Il primo è uno studio, commentato da Andrea Flori, focalizzato sulle iniziative di open government di oltre 50 paesi, che individua le principali tendenze e traccia le prospettive di questo tipo di iniziative. In particolare, si registra un fattore generalizzato di cambiamento: mentre tradizionalmente il flusso tra cittadini e settore pubblico è stato esclusivamente unidirezionale (“informazione”), nel tempo è stato promosso un dialogo fra le parti che sta gradualmente portando alla adozione di forme innovative di partecipazione. Tuttavia la strada da percorrere per conseguire una piena apertura della funzione di governo resta ancora lunga e irta di ostacoli. L’OCSE, sulla base di una analisi delle esperienze realizzate in vari paesi, propone di adottare alcuni criteri per rafforzare i processi di partecipazione: stabilire in modo chiaro gli obiettivi; identificare gli stakeholders rilevanti; scegliere le tecniche appropriate; informare i destinatari delle opportunità di partecipazione e dei possibili risultati; costruire un contesto giuridico appropriato e promuovere la formazione dei funzionari pubblici.

L’altro documento, commentato da Carolina Raiola, è stato recentemente messo in consultazione dall’OCSE e mira a integrare le raccomandazioni che, dal 1995, l’OCSE stesso adotta per sospingere i paesi membri e terzi a progettare più efficacemente le strategie di inclusione nei processi decisionali dei soggetti interessati. In particolare, in questo nuovo documento si mira a rafforzare l’accountability dei governi in relazione allo svolgimento delle funzioni di progettazione, attuazione e monitoraggio della regolazione. Il fuoco delle nuove raccomandazioni si concentra sulle modalità attraverso le quali si realizzano le consultazioni e si adottano altre modalità di partecipazione dei cittadini al processo regolatorio per improntarle alla massima trasparenza e tempestività.

La Rassegna si chiude con il contributo di Federica Cacciatore che si sofferma su due recenti paper americani sulla cattura del regolatore. Il primo, di Laurence Tai, analizza le circostanze che favoriscono la cattura nelle dinamiche di partecipazione ai processi regolatori. In particolare, si evidenzia che in alcuni casi il tentativo dei portatori di interessi di catturare il regolatore aumenta la qualità della decisione finale attraverso un apporto di informazioni. L’argomentazione si basa, pertanto, sull’assunto di stampo razionalista per cui una decisione è migliore se fondata su un maggiore bagaglio di conoscenze. Il secondo, di Ganesh Sitaraman, mette invece in evidenza che i canali privilegiati di ascolto riservati ad alcuni interessi organizzati relegano in secondo piano la tutela degli interessi collettivi e diffusi. In particolare, la cattura non solo ha ricadute sui contenuti delle scelte regolatorie delle agenzie, ma determina anche loro ritardi e omissioni anche in presenza di specifici obblighi normativi di provvedere e di termini tassativi. Per limitare questi effetti Sitaraman propone di dare maggiore voce ai cittadini, facilitare l’azione delle agenzie e aumentare l’efficacia dei loro interventi.

Indice dei contributi

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Rassegna trimestrale n. VIII-2 - Aprile 2017
di Francesco Sarpi
Abstract - Il Presidente Donald Trump a ridosso del suo insediamento alla Casa Bianca ha adottato due Executive Orders che imprimono una svolta alle finalità e alla governance della better regulation negli Stati Uniti. Francesco Sarpi, nel suo commento, mette in evidenza due aspetti. Da un lato, essi rappresentano un rilancio della politica di de-regolamentazione in quanto impongono una soglia ai nuovi costi totali imposti della regolazione (prevedendo che per il 2017 sia pari a zero) e introducono un meccanismo del tipo one-in-two-out. Da un altro lato, ridisegnano la governance attraverso...
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di Micaela Venticinque
Abstract - Il contributo analizza un documento di consultazione, corredato anche da una AIR preliminare, recentemente pubblicato dall’IVASS in materia di governo e controllo del prodotto (POG) da parte delle imprese di assicurazione e dei distributori di prodotti assicurativi. L’elaborazione e la analisi delle differenti opzioni di regolazione sono state basate su una consultazione preventiva di alcuni operatori del settore e delle principali associazioni di categoria rappresentative sia delle imprese sia degli intermediari. La valutazione delle opzioni alternative è stata condotta su base...
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di Giulia Dimitrio
Abstract - Il Consiglio di Stato, nei pareri sugli atti normativi del governo, continua a muovere rilievi al modo in cui sono state realizzate le AIR che li accompagnano. Il contributo prende in esame due di questi pareri aventi ad oggetto schemi di regolamento presentati, rispettivamente, dal Ministero dell’ambiente e dal Ministero della salute. In entrambi i casi il Consiglio di Stato ha verificato non solo la semplice presenza delle relazioni AIR, ma la loro sostanziale adeguatezza censurando i casi in cui la scelta regolatoria non ha effettivamente poggiato su dati empirici.
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di Andrea Flori
Abstract - Il contributo commenta uno studio OCSE focalizzato sulle iniziative di open government di oltre 50 paesi, che individua le principali tendenze e traccia le prospettive di questo tipo di iniziative. Lo studio registra un fattore generalizzato di cambiamento: nel tempo è stato promosso un dialogo fra le parti che sta gradualmente portando alla adozione di forme innovative di partecipazione, ma la strada da percorrere per conseguire una piena apertura della funzione di governo resta ancora lunga e irta di ostacoli.
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di Carolina Raiola
Abstract - L’OCSE ha chiuso lo scorso 15 marzo la consultazione sulla bozza di Best Practice Principles on Stakeholder Engagement in Regulatory Policy, un documento che contiene le raccomandazioni e le indicazioni pratiche per aiutare i Paesi membri e terzi a progettare più efficacemente le strategie di inclusione dei soggetti interessati nei processi decisionali.
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di Federica Cacciatore
Recensione di Laurence Tai (2016), Regulatory capture and quality, in «Journal of Public Policy», advance online publication, 1st August 2016; Ganesh Sitaraman (2016), Policies to Counteract Capture and Improve the Regulatory Process, in «Center for American Progress», Vanderbilt University Law School, Working Paper no. 17-8, 1st November 2016.
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