Questo mese il Focus Giurisprudenza si è soffermato sulle decisioni relative alla consultazione pubblica e all’obbligo di motivazione, analizzando due sentenze.
Innanzitutto si è esaminata la decisione della High Court of Justice (Berkshire District Council Reading Borough Council v Department for Communities And Local Government, del 31 luglio 2015), nella quale il giudice inglese ha affermato che l’autorità amministrativa, in caso di adozione di una nuova misura regolatoria, deve tenere da conto sia delle risultanze emerse nel corso del procedimento di consultazione dei destinatari sia dei risultati della valutazione costi/benefici del provvedimento stesso.
In una decisione del Consiglio di Stato (sentenza n. 6153 del 2014), il giudice amministrativo italiano, poi, esaminando la legittimità di un provvedimento regolatorio dell’AEEGSI a carattere transitorio, ha ribadito come le valutazioni compiute dalle Autorità Indipendenti, nell’esercizio del potere regolatorio, rientrano nell’ampia discrezionalità del legislatore indipendente, sindacabili solo per contrasto con il principio i ragionevolezza tecnica. Inoltre, il Supremo giudice ha ricordato che gli atti di regolazione devono essere motivati e che la motivazione deve dimostrare anche l’adeguatezza della istruttoria del procedimento di adozione. Tale istruttoria deve rispettare le regole procedimentali di consultazione, di acquisizione dei fatti e degli interessi rilevanti, dando conto delle ragioni giustificative dell’atto di regolazione, soprattutto nel caso in cui dovesse essere contestato il presupposto dell’azione regolatoria stessa.
Monica Cappelletti