L’ultima edizione dell’Annuario dell’Osservatorio “L’analisi di impatto e gli altri strumenti per la qualità della regolazione. Annuario 2017-2018” è stata curata da Gabriele Mazzantini e Nicoletta Rangone ed è disponibile in open access (come tutte le sue precedenti edizioni) sul nostro sito. Contestualmente alla pubblicazione sul sito, è stata organizzata la discussione dei risultati della ricerca annuale dell’Osservatorio AIR presso la Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) in data 28 novembre 2019.



I lavori sono stati introdotti da Stefano Battini, Presidente della SNA, che ha ringraziato della partecipazione all’evento Fabiana Dadone, Ministro per la Pubblica Amministrazione. L’interesse per i temi della qualità della regolazione ha spinto il Ministro Dadone a unirsi al pubblico e ciò ha rappresentato una gradita sorpresa per tutti i partecipanti. Battini ha anche riscontrato con favore l’aggiornamento dei contenuti dell’Annuario che in via straordinaria ha coperto il biennio 2017-2018. Ciò ha consentito di discutere di risultati empirici più vicini allo stato attuale della qualità della regolazione. Battini ha anche messo in evidenza la solidità del rapporto tra SNA e Osservatorio AIR di cui è indicatore l’organizzazione presso la Scuola della presentazione di ogni edizione dell’Annuario. Per quanto concerne i risultati della ricerca, infine, Battini ha fatto notare come gli strumenti per la qualità della regolazione facciano ancora fatica a trovare piena attuazione in Italia a dispetto dei numerosi sforzi del legislatore e di tutti gli attori istituzionali, inclusa la stessa SNA di cui l’Annuario rileva la qualità dell’impegno in materia di formazione per le pubbliche amministrazioni.
La presenza del Ministro Dadone è stata salutata con piacere anche da Fabrizio Di Mascio, presidente dell’Osservatorio AIR. La solidità dei rapporti tra Osservatorio AIR e SNA è stata ribadita anche da Di Mascio che ha colto l’occasione per ringraziare i curatori e gli autori del volume. Di Mascio ha successivamente moderato il dibattito tra i relatori e nei suoi interventi ha posto l’accento sull’assenza del governo degli strumenti di qualità della regolazione messa in evidenza dall’ultima edizione dell’Annuario così come dalle edizioni precedenti. L’attuazione degli strumenti per la qualità della regolazione in Italia non è orientata dall’indirizzo politico che costituisce un fattore necessario per governare la complessità della better regulation.
L’eccesso di regole sulla qualità della regolazione è stata al centro anche dell’intervento di Alessandro Pajno, presidente emerito del Consiglio di Stato. Pajno ha focalizzato la propria attenzione sulle norme in materia di better regulation come “meta-regolazione” che contribuisce a ridurre la discrezionalità dell’amministrazione. Nella lettura di Pajno l’Annuario restituisce un quadro empirico caratterizzato dall’eccesso di norme sulla qualità della regolazione che non si traducono nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalle riforme. In estrema sintesi, la better regulation costituisce una ulteriore dimensione del rapporto tra pubblica amministrazione e circuito Parlamento-Governo in cui il primo attore subisce l’intrusione puntuale del livello politico nei propri processi.
Laura Tafani, già Consigliera parlamentare anziano del Servizio per la qualità degli atti normativi del Senato della Repubblica, ha dedicato il proprio intervento alla riflessione sulle implicazioni dei processi decisionali per l’attuazione degli strumenti di better regulation in Italia. In particolare, è stato posto in evidenza come gli eccessi della decretazione d’urgenza sottraggano provvedimenti significativi alla stima dell’impatto della regolazione. Sono stati però anche evidenziati i progressi della qualità delle analisi d’impatto frutto dell’impegno del Dipartimento affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri in combinazione con le attività di formazione e costruzione di capacità amministrativa da parte della SNA.
Luigi Donato, capo del Dipartimento Immobili di Banca d’Italia, ha ricordato nel suo intervento le ragioni che fanno del comparto delle autorità indipendenti della regolazione l’ambito privilegiato per l’attuazione degli strumenti di qualità della regolazione. Donato ha anche messo in evidenza l’eterogeneità che caratterizza il comparto delle autorità indipendenti da cui consegue necessariamente la differenziazione delle modalità di attuazione dei medesimi strumenti di better regulation. Donato ha anche suggerito alcuni temi che potrebbero essere oggetto di ricerca nelle prossime edizioni dell’Annuario. Tra questi, spiccano la gestione dei dataset e il loro sfruttamento in termini analitici mediante le tecniche di big data nonché le attività di comunicazione a supporto dei processi di consultazione pubblica. Questi ultimi sono spesso caratterizzati da squilibri rappresentativi che potrebbero essere colmati attraverso modalità innovative di comunicazione.
Lo squilibrio rappresentativo dei processi di consultazione è stato richiamato anche nell’ultimo intervento della giornata da parte di Rosita Carnevalini, Direttore Direzione Accountability ed Enforcement dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA). In questo intervento è stato evidenziato lo sviluppo “carsico” degli strumenti per la qualità della regolazione: essi probabilmente non sono all’altezza delle ambizioni che ne hanno motivato l’introduzione; tuttavia, sono strumenti che ormai informano i processi di regolazione delle autorità indipendenti. Infine, è stata posta in evidenza la centralità degli strumenti di enforcement. Si tratta di un ambito che passa spesso in secondo piano rispetto a strumenti più noti come l’analisi d’impatto ma che costituisce una dimensione cruciale nel rapporto tra regolatori e regolati.
La presentazione si è conclusa con alcuni interventi del pubblico e con i ringraziamenti dei curatori del volume Gabriele Mazzantini e Nicoletta Rangone.