Nell’attesa che il ricorso agli strumenti di qualità della regolazione diventi pratica ordinaria nei processi normativi regionali, anche la Campania ha recentemente optato per la loro previsione e disciplina in via normativa. Con l.r. 14 ottobre 2015, n. 11, «Misure urgenti per semplificare, razionalizzare e rendere più efficiente l’apparato amministrativo, migliorare i servizi ai cittadini e favorire l’attività di impresa. Legge annuale di semplificazione 2015», la Giunta De Luca ha, infatti, introdotto nell’ordinamento campano un ampio strumentario per il miglioramento della qualità della regolazione e ha adottato un cospicuo pacchetto di misure per la semplificazione amministrativa.
In ordine al primo aspetto, a cui è dedicato il Capo I (“Strumenti per il riordino normativo e per il miglioramento della qualità della normazione”), la legge si conforma alle previsioni statali e alle indicazioni provenienti dall’Unione europea. A questo proposito mira, da un lato, a favorire la codificazione e la chiarezza dello stock normativo esistente, mediante la disciplina dei testi unici. In fase di prima attuazione, inoltre, vengono individuati cinque settori chiave nei quali procedere al riordino: agricoltura, attività produttive, turismo, commercio e produzione, trasporto e distribuzione dell’energia). Dall’altro, introduce gli strumenti tipici di miglioramento della qualità della normazione in essere, quali l’analisi tecnico-normativa (ATN), l’analisi ex ante e la verifica ex post di impatto della regolazione (rispettivamente, AIR e VIR), le clausole valutative e il drafting normativo. In tema di AIR e VIR, la legge rimanda a successive discipline di dettaglio in merito ai criteri generali, alle procedure e alle fasi processuali. A questo proposito, è interessante notare che, mentre per l’AIR si rimanda a un successivo decreto del Presidente della Giunta regionale, da adottarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, per la VIR la disciplina di dettaglio è demandata invece al Consiglio regionale. Quest’ultimo dovrà, entro il 30 novembre di ogni anno, rendere conto mediante relazione delle attività di VIR e delle clausole valutative realizzate. Analogamente, mentre, a supporto delle attività di AIR, viene istituito presso la Giunta regionale l’apposito Nucleo per il supporto e l’analisi della regolamentazione (NUSAR), per le attività di verifica ex post è il Consiglio regionale che dovrà individuare al suo interno “l’ufficio o organo competente”. La Campania opera, così, una chiara bipartizione delle responsabilità in tema di analisi ex ante ed ex post fra l’organo esecutivo e il legislativo, secondo un modello di governance finora poco o per nulla presente al livello regionale.
Quanto ai contenuti dell’AIR, infine, la legge regionale specifica che essa dovrà dedicare un’attenzione particolare all’analisi degli impatti normativi sulle piccole e medie imprese, in ottemperanza alla l. 180/2011, cd. «Statuto delle imprese», nonché alla verifica del rispetto dei livelli minimi di regolazione comunitaria (anti goldplating), in ottemperanza al novellato art. 14 della l. 246/2005.
(Federica Cacciatore)