Rassegna trimestrale n. I-2 - Aprile 2010
Introduzione al n. I-2
di Alessandro Natalini e Giulio Vesperini
Come si fanno le analisi di impatto della regolamentazione in Italia? E quali sono le esperienze degli altri paesi? Quali sono i soggetti che, in Italia, in Europa e negli altri paesi del mondo, valutano la qualità del processo regolatorio? Oltre l’AIR, quali sono le altre tecniche utilizzate in Italia per conseguire gli obiettivi di better regulation? Quale, infine, il parere degli studiosi sull’introduzione dell’AIR in Italia e, più in generale, quali gli ultimi lavori scientifici prodotti in materia? Queste sono le principali questioni trattate nei testi pubblicati in questo numero della Rassegna. Inutile aggiungere che da questi testi, però, non ci si deve attendere una risposta compiuta; da un lato, essi rinviano ad approfondimenti più ampi che l’Osservatorio ha compiuto o ha in progetto di compiere; dall’altro lato, forniscono elementi di informazione, sulla base dei quali, poi, avviare una riflessione più ampia.
Così, Andrea Flori tratta dell’AIR realizzata dall’AEEG per l’adozione di alcune misure in materia di dispacciamento di energia. Cinzia Belella, invece, riferisce del processo di introduzione dell’AIR nella autorità britannica delle comunicazioni, l’Office of Communications - OFCOM. Infine, Laura Cavallo analizza una sperimentazione delll’Analisi dell’impatto concorrenziale (AIRC) realizzata dall’AGCM nella regione Toscana.
Il problema della valutazione della regolazione forma oggetto di quattro distinti articoli.
Francesco Sarpi riassume i principali contenuti del recente rapporto Ocse sulla qualità della regolazione in Italia, soffermandosi, in particolare, sui giudizi che vengono espressi sull’AIR e sulla difficoltà della sua introduzione. Simona Morettini parla del rapporto annuale, anche esso recente, dell’Impact Assessment Board - IAB, che ha il compito di valutare le AIR svolte dagli uffici dell’Unione europea. Alessandro Natalini, muovendo da una proposta di legge presentata in Parlamento per l’istituzione dell’Agenzia nazionale per le micro, piccole e medie imprese, fornisce un quadro di assieme dei cd. oversight bodies. Si tratta di organismi diffusi in vari paesi e il cui compito fondamentale è quello di vigilare sulla qualità della regolazione: soggetti, per lo più, pubblici, quindi, che controllano l’esercizio dei poteri normativi attribuiti ad altri soggetti pubblici. Andrea Flori, infine, riferisce della scarsa applicazione delle norme che impongono alle autorità indipendenti di riferire al Parlamento sulle AIR svolte. Alla disciplina dell’AIR a livello statale si è recentemente aggiunto un nuovo tassello. E’ stato infatti approvato un regolamento dedicato alla Verifica dell’Impatto della Regolamentazione (VIR).
Siriana Salvi analizza i contenuti di questa disposizione anche attraverso un confronto con la disciplina dell’AIR, evidenziando i punti di connessione tra valutazione ex ante e valutazione ex post. Le sue notazioni su questo regolamento sono particolarmente utili per chi, all’interno delle Autorità indipendenti, ha già iniziato (come CONSOB e Banca d’Italia) a confrontarsi con questo ulteriore strumento per il miglioramento della qualità della regolazione.
Per saperne di più del pensiero degli studiosi sui temi della analisi dell’impatto della regolazione, infine, la rassegna propone tre articoli.
Quello di Mariangela Benedetti, nel quale si riferisce di alcuni scritti recenti pubblicati in Italia e all’estero; Carolina Raiola e Luca Ferrara forniscono una sintesi ragionata delle due interviste pubblicate sul sito dell’Osservatorio a Marcello Clarich e Giulio Napolitano, tra i principali studiosi italiani delle tematiche della regolazione. Quello, infine, di Miriam Giorgio, che sintetizza i quattro studi appena pubblicati sul sito dell’osservatorio e riguardanti, rispettivamente, la prima giurisprudenza sull’AIR; la letteratura italiana, inglese e statunitense sull’AIR nella regolazione indipendente; l’applicazione dell’analisi di impatto ai profili della concorrenza; alcune esperienze di altri ordinamenti in materia.