In virtù delle proprie competenze nell’ambito del sistema integrato di comunicazione (SIC) e dell’intenzione di procedere in futuro a una valutazione rigorosa e puntuale di settore, l’AGCOM ha avviato lo scorso gennaio un’indagine conoscitiva volta ad approfondire le dinamiche di mercato e gli eventuali malfunzionamenti della struttura concorrenziale nella raccolta pubblicitaria online e nella fornitura di nuovi servizi di comunicazione.
Tra gli strumenti impiegati per la raccolta dei dati e delle informazioni necessarie all’indagine, l’Autorità ha scelto di ricorrere anche a una consultazione pubblica aperta a tutti i soggetti operativi sul web, attiva dal 9 maggio. Operatori o utenti, singoli o associazioni, chiunque abbia rapporti con la rete può inviare, fino al primo luglio 2013, il proprio punto di vista e la propria esperienza rispetto a dieci temi portanti di Internet: le apparecchiature di accesso, i sistemi operativi e i browser, i motori di ricerca e i social network, i servizi di informazione, le nuove fonti di informazione, le piattaforme di distribuzione e di pagamento, la rilevazione dell’audience sul web, le piattaforme di intermediazione e le forme di raccolta pubblicitaria, i fattori di contesto (alfabetizzazione, tassazione, ecc.).
La consultazione pubblica è condotta dall’AGCOM mediante la tecnica tipica del notice and comment, e dunque attraverso la pubblicazione di un documento di consultazione (in pdf) in merito a cui i soggetti interessati possono inviare le proprie osservazioni. Rispetto all’attività di consultazione pubblica online ordinariamente svolta dall’AGCOM, questa iniziativa di coinvolgimento tuttavia presenta alcuni tratti peculiari.
Innanzitutto, si tratta di un’iniziativa svolta a supporto di una attività conoscitiva e non direttamente regolatoria. Per questa ragione, il questionario di consultazione non è posto a corredo di un testo normativo già definito (ad esempio, una bozza di articolato), ma costituisce uno strumento di indagine attraverso cui l’Autorità può meglio definire il contesto su cui in futuro dovrà svolgere la propria attività di regolazione e accertamento. In questo senso, la partecipazione ha lo scopo di orientare lo sguardo dell’Autorità sugli aspetti ritenuti più urgenti e rilevanti da parte dei soggetti interessati, e di fare emergere situazioni non sempre osservabili se si segue una logica di tipo top-down. In questo senso, a favore di una maggiore portata innovativa dei contributi, va la scelta dell’AGCOM di strutturare i questionari con domande a risposta aperta e secondo formule del tipo “Ti ritieni soddisfatta/o? Cosa potrebbe migliorare il servizio e/o la tua esperienza”.
In secondo luogo la consultazione, seppur condotta sui dieci temi portanti prima elencati, è differenziata in ragione della natura dei soggetti che intendono partecipare. A seconda se il rispondente sia un utente o un operatore di Internet, l’AGCOM ha difatti predisposto due diversi questionari: nel primo caso (per gli utenti), le domande sono finalizzate a raccogliere informazioni sulle esperienze di navigazione, condivisione e pagamento online; nel secondo caso (per gli operatori), il questionario ha lo scopo di raccogliere soprattutto descrizioni sulle problematiche tecnico-operative esperite e sulle anomalie riscontrate nel mercato.
In terzo luogo, sul fronte tecnico, la consultazione offre la possibilità ai partecipanti di compilare i campi aperti all’interno del questionario stesso. Rispetto ad altre iniziative dello stesso tipo, svolte dall’AGCOM mediante documenti di consultazione in pdf non compilabili, si tratta di una differente tecnica che tuttavia non compie alcun passo in avanti verso una maggiore interattività o semplicità di partecipazione dei rispondenti. Dato il formato proprietario del supporto e la necessità di compiere downloads e uploads dei questionari, nonché di ricorrere alla mail per l’inoltro, la scelta rischia di costituire anzi un handicap tecnico all’invio di contributi. Preferibile sarebbe stato se l’Autorità avesse scelto di ricorrere a moduli compilabili direttamente sul web, accessibili anche a dispositivi mobile e inviabili senza l’intermediazione della mail. Tra i tanti esempi, si vedano le esperienze condotte dal MIUR tramite servizi open source terzi (si vedano le consultazioni sui criteri di scientificità delle pubblicazioni e la consultazione per Horizon 2020-Italy), o anche le esperienze del Governo mediante moduli programmati ad hoc.
Infine, l’AGCOM ha previsto l’apertura di un canale twitter (#consultagcom) per collezionare dati e informazioni aggiuntive e parallele rispetto a quelle inviate tramite questionario. La creazione del canale costituisce una novità nel modus operandi delle Autorità indipendenti e ha il vantaggio sia di sopperire alla mancanza di interattività dei questionari in pdf, sia di contribuire a promuovere sul web l’iniziativa.
La consultazione pubblica e il canale twitter costituiscono solo una parte dell’indagine conoscitiva che l’AGCOM ha avviato con delibera n. 39/13/CONS e che sarà condotta per un intero anno almeno. Sarà interessante e utile, dunque, capire quale valore aggiunto la consultazione pubblica online darà alla raccolta di informazioni rispetto agli altri strumenti di indagine a cui l’Autorità pure solitamente ricorre: richieste dettagliate di informazioni a soggetti rilevanti pre-identificati, questionari, audizioni e indagini statistiche di mercato.
(Carolina Raiola)