La Regulatory impact analysis (RIA) è uno strumento di cui ormai si sono dotati, sebbene con alterni successi, tutti i paesi avanzati. Pur essendo realizzata, a livello internazionale, sulla base di approcci e metodologie piuttosto diversificate, la RIA presenta numerosi tratti unificanti, primo tra tutti l’essere avviata e condotta dalle stesse amministrazioni responsabili delle scelte regolatorie e, almeno in linea di principio, in stretta connessione con la loro adozione.
La RIA offre quindi un caso di particolare interesse per analizzare il ruolo della valutazione nel policy making. Essa si svolge nei luoghi e nei momenti in cui le decisioni pubbliche prendono forma e sono trasformate in leggi e altri strumenti di regolazione. Più che uno strumento del processo decisionale essa ambisce quindi a fondersi con esso e a costituirne una particolare configurazione.
Nel paper di Siriana Salvi “Gli approcci alla valutazione nelle politiche di better regulation: la Regulatory impact analysis” vengono presentate e analizzate le metodologie di RIA prevalenti a livello internazionale e nazionale. La finalità è quella di trarre alcune indicazioni sui limiti e le potenzialità della valutazione nel supportare le politiche pubbliche, con particolare riferimento alle scelte di natura regolatoria. Attraverso un’analisi dell’evoluzione nel tempo della RIA l’Autrice cerca inoltre di verificare se, e in che misura, si stia profilando un cambiamento nella concezione del suo ruolo nei processi decisionali pubblici e di valutarne i conseguenti possibili sviluppi.
Leggi la versione integrale del paper
S. Salvi, Gli approcci alla valutazione nelle politiche di better regulation: la Regulatory impact analysis, in “I paper dell’Osservtaorio”, Osservatorio sull’Analisi di Impatto della Regolazione, marzo 2013.