Rassegna trimestrale n. III-3 - Luglio 2012
Introduzione al n. III-3
di Alessandro Natalini e Giulio Vesperini
Il nuovo numero della Rassegna si apre con l’analisi di Siriana Salvi della terza Relazione della Presidenza del Consiglio dei ministri al Parlamento sullo stato di applicazione dell’Analisi di impatto della regolamentazione (AIR) riferita al 2011. Il bilancio è ancora in chiaroscuro. Nelle amministrazioni statali, infatti, si è ricorso a questo strumento di valutazione per la quasi totalità degli atti di iniziativa governativa, ma con modalità ancora insoddisfacenti: permangono le difficoltà nell’elaborare opzioni alternative, nell’utilizzo di indicatori per misurare il raggiungimento degli obiettivi, nonché nella stima dei risultati attesi in termini quantitativi. Si rileva, peraltro, che in tre ministeri si è cominciato ad utilizzare effettivamente la Valutazione di impatto della regolazione (VIR), mentre nelle autorità indipendenti e nelle amministrazioni regionali si mostra un incoraggiante aumento delle attività rispetto all’anno precedente.
Miriam Giorgio esamina invece l’Accordo in Conferenza unificata tra Stato, Regioni e Comuni del 10 maggio 2012 che tenta nuovamente di introdurre forme di coordinamento multilivello per le politiche di better regulation. È, infatti, evidente che l’apporto delle autonomie territoriali è essenziale per modificare in modo tangibile l’assetto regolatorio del paese, ma occorre constatare che un numero ancora troppo limitato di esse sta realizzando significative esperienze di analisi di impatto della regolazione e di semplificazione. In questo quadro il recente accordo è finalizzato a ridare slancio a questo genere di iniziative attraverso il lancio di due distinti programmi triennali volti a ridurre gli oneri amministrativi a carico, rispettivamente, dei privati e delle pubbliche amministrazioni.
I successivi quattro contributi analizzano altrettante AIR. Il primo, di Micaela Venticinque, riguarda un documento di consultazione della CONSOB pubblicato nell’ambito di un procedimento regolatorio sulle camere di conciliazione e arbitrato sottoposto ad analisi di impatto della regolazione. In questo caso merita di essere sottolineato che questo documento è stata focalizzato su alcune questioni specifiche e corredato di una serie di dati statistici che testimoniano la volontà della CONSOB di aprire un dialogo con gli stakeholder che poggi su evidenze empiriche.
Il secondo, di Andrea Flori, riguarda un documento di consultazione dell’AEEG nell’ambito del procedimento regolatorio, assoggettato ad AIR, in materia di tariffe per il servizio di rigassificazione di gas naturale liquefatto. Anche in questo caso si mette in luce che la valutazione di impatto, in base al principio di proporzionalità, è operata sui alcuni temi di particolare rilevanza. Sebbene siano state individuate opzioni di intervento alternative, per gli obiettivi non sono stati individuati specifici indicatori quantitativi e non sono state fornite quantificazioni dei possibili costi o benefici connessi alle ipotesi considerate. Peraltro, la consultazione ha osservato standard di qualità sufficientemente elevati in quanto sono state lasciate ai partecipanti quattro settimane per fornire le proprie osservazioni e sono stati attivati flussi informativi di ritorno pubblicando i contributi pervenuti.
Il terzo, di Monica Cappelletti, concerne l’Initial Impact Assessment pubblicata dall’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) sulla proposta di linee guida relative al sistema di bilanciamento nel mercato elettrico. In questo caso è stata svolta una valutazione delle diverse opzioni in termini qualitativi evidenziando da subito quella preferita. Sarà interessante verificare se nelle successive fasi del processo decisionale saranno realizzate anche valutazioni di carattere quantitativo.
Il quarto, di Luca Ferrara, riguarda una AIR svolta da OFCOM sull’intervento normativo nel settore postale, concretizzatosi poi nel Postal Services (Universal Postal Service) Order 2012. L’analisi mette in evidenza l’assenza di valutazioni di carattere quantitativo e dalla grande rilevanza attribuita agli esiti delle consultazioni pubbliche svolte. Particolare attenzione è stata prestata nell’illustrare gli esiti della consultazione pubblica e le opzioni proposte.
Questo numero della Rassegna si chiude con il commento ad alcuni saggi di recente pubblicazione. Carolina Raiola prende in esame un paper di Van Damme e Brans che analizzano alcuni casi di consultazione realizzati in Belgio, proponendo uno strumento di valutazione della qualità delle modalità di partecipazione. La ricerca evidenzia che regole troppo rigide per la consultazione rischiano di inficiarne la qualità in quanto impediscono di differenziare le modalità di consultazione caso per caso, in relazione agli obiettivi di policy, alla tipologia di portatori di interesse e agli ambiti oggetto della regolazione.
Mariangela Benedetti considera invece su un numero speciale di Administrative Law Review interamente dedicata all’Office of Information and Regulatory Affairs (OIRA). In particolare, si sofferma su tre articoli. Il primo è di Jim Tozzi, primo Deputy Administrator dell’OIRA, e presenta un’analisi retrospettiva del ruolo svolto da questa struttura. Il secondo, di Mc Laughlin ed Elling, esamina la qualità dell’analisi regolatoria svolta dall’ufficio di oversight statunitense evidenziando che la qualità del controllo esercitato dall’OIRA tende a diminuire in relazione a tre tipologie di regolazioni: quelle ad effetti temporanei, quelle finanziarie, quelle emanate nell’ultimo anno del mandato presidenziale. Il terzo è di Balla, Deets e Maltzman e mette in luce una trasformazione progressiva del ruolo dell’OIRA che inizialmente è apparso essere compiacente con le imprese interessate, mentre in tempi più recenti è volto ad assicurare una partecipazione più aperta e trasparente.