Indagine sulla mobilità dei cittadini e azioni di spinta gentile

di Silvia Simone e Eva Valeri
Abstract (EN) - The COVID-19 epidemic significantly impacted on freedom and habits of population. Using an on-line survey, the study carried out by the Transport Regulation Authority (ART) aims to investigate behavioural changes in mobility patterns comparing pre-COVID scenario with pandemic and COVID-free scenarios. Furthermore, the individual willingness to share travel and health information and the stated importance toward potential measures promoting mobility services’ use are also included. In this study, we describe the survey structure and results, providing insights into the complex effects of mobility restrictions for policymakers and transport operators. Abstract (IT) - Le potenzialità (positive) delle nuove tecnologie emergono, tra le altre cose, dall’indagine sulla mobilità dei cittadini svolta dall’Autorità di regolazione dei trasporti commentata in questo contributo. L’indagine demoscopica analizza l’impatto della pandemia sulla domanda e sulle abitudini di spostamento della popolazione, confrontando lo scenario che ha preceduto lo stato di emergenza, a quello successivo al primo lockdown, ipotizzando anche uno scenario successivo di superamento dell’emergenza. Di particolare interesse risultano le azioni incentivanti preferite dagli intervistati, che vanno dalla presenza di un addetto che assicuri il distanziamento a bordo e nelle aree di accesso, alla ricezione di informazioni sul grado di affollamento del mezzo. L’indagine fornisce così spunti rilevanti per un ripensamento del trasporto, soprattutto a livello locale, anche grazie alla digitalizzazione e alle nuove tecnologie che consentono una raccolta di dati in tempo reale tale da poter elaborare informazioni al pubblico in grado di modificare comportamenti (ad esempio verso l’uso del trasporto pubblico e, all’interno di questo, dei mezzi meno inquinanti). In prospettiva queste informazioni potrebbero essere rese al pubblico (anche in modo differenziato) sotto forma di “spinte gentili” (menzionate anche dal titolo dell’indagine), che tengano conto o sfruttino i bias degli individui per indirli a comportamenti virtuosi. Ma naturalmente questo presupporrà l’impostazione di specifici esperimenti comportamentali.
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